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EARTHLINGS: TERRESTRI

martedì 22 settembre 2009

Settimana vegetariana mondiale

Cogli l'occasione per avvicinarti al mondo vegetariano ;-)



domenica 20 settembre 2009

Difficoltà di comunicazione

Pubblicato da RODOLFO

Recentemente, da quando ho approfondito alcuni aspetti della vita quotidiana, ho dovuto prendere atto, della necessità di riconsiderare sotto una nuova luce, alcuni rapporti interpersonali, con amici, conoscenti ed a volte anche con parenti molto stretti.

Sono consapevole di quanto sia davvero difficile far comprendere il proprio punto di vista.

Una delle principali regole della comunicazione afferma che " io dico quello che tu capisci" con ciò sottintendendo che il reale significato di un messaggio ed i suoi effetti sono unicamente quelli interpretati dal proprio interlocutore.

Quando parlo del mio stupore sul fatto di aver vissuto tutta la mia esistenza all'oscuro delle innumerevoli informazioni circa l'origine dell'alimentazione di derivazione animale, la varietà di reazioni è sorprendente.

C'è chi rimane sbigottito, chi interessato formula nuove domande sul tema, chi invece aprioristicamente si chiude in un immotivato disinteresse.

Fin qui nulla di strano, perché lo scambio di opinioni si prefigge un arricchimento reciproco ovvero un chiarimento su opposte visioni.

Tuttavia alcune volte (per mia fortuna), con grande stupore, mi è capitato di sentirmi come "sotto assedio", in quanto la reazione al mio desiderio di condividere i personali sentimenti su un tema scottante di tipo etico come quello animalista, ne ottengo di rimando una sproporzionata reazione di forte ed aprioristica contrarietà, che sul momento non riesco a limitare o ridurre in modo analitico.

E' ovvio che non ho secondi fini e quindi non ho alcun interesse che il mio interlocutore mi dia ragione o sostenga la veridicità delle mie asserzioni. Il mio entusiasmo nel parlarne è dovuto alla mia certa convinzione che, analogamente alla mia esperienza, forse anche ad altre persone non è mai capitato di analizzare ed approfondire il tema dell'alimentazione vegetariana e dei suoi effetti sull'ambiente.

Ebbene quello che più di ogni altra cosa mi amareggia, è la sensazione che a volte il mio interlocutore si senta colpevolizzato dalle mie parole, ed allora ne deriva un'automatica irritazione e rigidità con non ben precisate giustificazioni che portano il dialogo su altre prospettive, molto spesso causa di un deterioramento dei rapporti interpersonali.

Quando il diverbio si fa acceso, capita spesso di fare affermazioni fuori luogo che nulla hanno a che vedere con il tema del dialogo, tutto ciò ovviamente non contribuisce ma piuttosto frena irrimediabilmente ogni possibilità sul buon esito della globale discussione.

Tali circostanze mi hanno fortemente turbato ed avvilito, lasciandomi dentro un senso di vuoto e di colpa, poiché da individuo responsabile come mi ritengo di essere, dovrei cogliere il momento in cui si rende necessario lasciare perdere, il punto oltre il quale non si può andare ed è impossibile condividere con il prossimo l'esplosiva novità che mi porto dentro da mesi.

In questa sede pertanto mi premeva precisare che il vegetariano per scelta etica, dovrebbe poter individuare selettivamente le persone con le quali intende approfondire determinate questioni, evitando nella maniera più categorica di forzare tutti i delicati temi riguardanti per esempio lo specismo, l'inutilità degli esperimenti da laboratorio con test su animali, l'equivalenza dei cibi vegetariani con quelli abitualmente in uso di derivazione animale, con soggetti acritici ed aprioristicamente certi di essere già a conoscenza di questi problemi, tuttavia secondari rispetto ad altri a loro giudizio più rilevanti.

Il famoso libro di Peter Singer intitolato "liberazione Animale" descrive in modo assolutamente efficace, credo nel quarto o quinto capitolo, tutte le comuni reazioni al tema della tutela degli animali non umani, tra le quali quella sopra indicata.

Sono certo che, ad ogni buon conto, non è necessario perdere un rapporto di amicizia e di affetto solo per aver ponderato male e affrontato in maniera troppo diretta questo tema, che solo il tempo consentirà di essere assorbito gradualmente da tutti gli strati della moderna società come fu anche un secolo fa per il problema dello schiavismo.

da "Liberazione Animale" di P. Singer

Pubblicato da ADELE

.... la liberazione animale esigerà dagli esseri umani più altruismo di qualunque altro movimento di liberazione. Gli animali non sono in grado di richiedere da sè la propria liberazione, o di protestare contro la loro condizione con voti, manifestazioni e boicottaggi. Gli umani hanno il potere di continuare a opprimere le altre specie per sempre, o fino al momento in cui renderanno questo pianeta inadatto agli esseri viventi. La nostra tirannia continuerà, dimostrando che la morale non ha alcun peso quando è in conflitto con l'egoismo, come i più cinici tra i poeti e i filosofi hanno sempre sostenuto? O saremo all'altezza della sfida e dimostreremo la nostra capacità di genuino altruismo mettendo fine allo spietato sfruttamento delle specie in nostro potere, non perchè siamo costretti a farlo da ribelli o terroristi, ma perchè riconosciamo che la nostra posizione è moralmente indifendibile?

Il modo in cui rispondiamo a questa domanda dipende dal modo in cui ciascuno di noi, individualmente, vi risponde.

da "Liberazione Animale" di Peter Singer

giovedì 3 settembre 2009

Le proprietà dei germogli Alfa-Alfa (o erba medica)

Pubblicato da ADELE

Oggi voglio parlarvi ancora di germogli, e di un tipo in particolare, ossia i germogli di Alfa-Alfa o Erba Medica, che sembrano essere i più completi dal punto di vista nutritivo.

I semi di erba medica non sono, come erroneamente si pensa, appartenenti alla famiglia dei cereali bensì delle leguminose.
I suoi germogli sono ricchissimi di aminoacidi, vitamine A, C, E, K, del complesso B, ricchi di minerali come Fosforo, Silicio, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Boro, Ferro, Manganese, Rame, Cobalto e oligoelementi come Selenio e Zinco.

Il loro uso regolare aiuta a diminuire i livelli di colesterolo LDL (quello "cattivo" per intenderci) ed aumenta i livelli di colesterolo HDL (quello "buono").
Previene l'artrite, cura i reumatismi e il diabete grazie al suo contenuto di manganese.
Il suo contenuto in vitamina K la rende adatta per rinforzare il sistema vascolare, aiuta la coagulazione del sangue prevenendo emorragie.
Tra le altre cose essa è anche utile per prevenire l'invecchiamento precoce, l'arteriosclerosi in quanto ha proprietà antidegenerative.

Scheda tecnica


Tempo di germinazione: 4-6 giorni
Altezza: 2-4 cm
Valore energetico per 100 gr.: 30 cal.
Vitamine: A, B1, B2, B6, B12, C, D, E, K, U
Sali minerali: Fosforo, Silicio, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Boro, Ferro, Manganese, Rame, Cobalto
Oligoelementi: Selenio e Zinco
Proprietà: antiemorragica, disintossicante, depurativa, antiartritica, anti-infiammatoria, antiossidante, diuretica, ipoglicemizzante, anticolesterolemizzante, antitrombotica.

mercoledì 2 settembre 2009

da "Liberazione animale" di P. Singer

Pubblicato da ADELE

La nostra concezione della natura degli animali non umani, nonchè alcuni ragionamenti scorretti circa le implicazioni della nostra visione del mondo naturale forniscono un ulteriore sostegno ai nostri atteggiamenti specisti. Da sempre amiamo considerarci meno feroci degli altri animali: Dire che una persona ha spirito "umanitario" equivale a dire che è buona; dire che è "bestiale", "brutale", o semplicemente che si comporta come un animale significa suggerire che è malvagia e crudele. Raramente ci soffermiamo a riflettere sul fatto che l'animale che uccide con meno ragioni per farlo è l'animale umano.
Consideriamo feroci i leoni e i lupi perchè uccidono; ma essi devono uccidere, o morire di fame. Noi uccidiamo gli altri animali per divertimento, per soddisfare la nostra curiosità, per adornare il nostro corpo, per compiacere il nostro palato. Gli esseri umani uccidono anche membri della loro stessa specie per avidità o desiderio di potere. Inoltre, gli umani non si accontentano semplicemente di uccidere. Lungo tutto il corso della storia essi hanno manifestato la tendenza a tormentare e torturare i loro simili sia umani che nonumani prima di metterli a morte. Nessun altro animale sembra molto interessato a farlo.

Noi sorvoliamo sulla nostra ferocia, mentre enfatizziamo quella degli animali. Grazie alle accurate osservazioni compiute da zoologi nel suo habitat naturale, noi sappiamo oggi per esempio che il famigerato lupo, il cattivo di tanti racconti popolari , è un animale altamente sociale, un partner affezionato e fedele (non per una sola stagione, ma per tutta la vita), un genitore sollecito e un leale membro del gruppo. I lupi non uccidono pressochè mai se non per mangiare. Se i maschi combattono fra loro, lo scontro termina con un gesto di sottomissione in cui il vinto offre al vincitore la gola- la parte più vulnerabile del suo corpo. Con le zanne a soli due o tre centimetri dalla vena giugulare del suo avversario, il vincitore si accontenta della sottomissione e, a differenza di un vincitore umano, non uccide il nemico sconfitto.

da "LIBERAZIONE ANIMALE" di Peter Singer