Soffocano in silenzio, guizzano sempre più debolmente, agonizzano per ore sui banchi dei mercati, tra gli sguardi indifferenti della gente.
Non gridano, non disturbano la sensibilità delle persone (come i mattatoi, nascosti perciò 'lontano dagli occhi e lontano dal cuore'), se non vengono uccisi, muoiono da soli, boccheggiando e contorcendosi
I pesci soffrono
I mammiferi marini, i crostacei e i pesci hanno un sistema nervoso che trasmette dolore e sofferenza. Presi all’amo o nelle reti muoiono per:* soffocamento
* le lacerazioni provocate dall’amo
* schiacciamento
* congelamento
* lo shock dovuto alla cattura.
L’agonia può durare ore. A volte arrivano vivi nei luoghi di vendita o esposizione, e lì subiscono spesso ulteriori maltrattamenti come lo sventramento e l’esposizione sul ghiaccio (Aragosta Day 2007).
Gli allevamenti ittici
Il 38% dei pesci e dei molluschi immessi annualmente sul mercato proviene da allevamenti ittici. L’acquacoltura fornisce il 43% del pesce per uso alimentare. Cresce dal 1970 con un ritmo dell'8,8% l'anno e negli ultimi sei anni la produzione mondiale, secondo la FAO e' passata da 35,5 a 47,8 milioni di tonnellate. (dati Università di Exeter, UK per Greenpeace presentati al Seafood Summit 2008 a Barcellona)
Gli impianti italiani sono circa 1000, 87% dei quali sono intensivi. Le trote cresciute con questa modalità sono circa 50.000 tonnellate annue (86% del totale dei pesci d’allevamento) e l’Italia è uno dei maggiori allevatori di trote. Seguono spigole, orate e anguille.
Le strutture di allevamento sono vasche di cemento interrate o gabbie e recinti posizionati in mare (“maricoltura”).
Gli animali sono ammassati in spazi ristretti e nutriti con alimenti artificiali, ricchissimi di grassi, per favorirne l’aumento rapido di dimensioni. Per ucciderli si ricorre a un campionario di tecniche violente.
Due esempi:
* le anguille si ammazzano tramite la recisione del collo, oppure immergendole nel sale asciutto, che penetra nel loro corpo disseccandolo in una lenta agonia
* le trote vengono congelate vive e muoiono dopo 15 minuti di tortura.
Minacce per l'ambiente
Oltre ad essere luoghi di costrizione, gli allevamenti ittici risultano essere:* altamente inquinanti e favoriscono la proliferazione di alghe spesso nocive per gli stessi pesci
* pericolosi per la biodiversità a causa dell’introduzione di specie alloctone
* fonte di spopolamento (e non di salvaguardia) dei mari. Gli allevamenti di pesci carnivori, come le spigole, si approvvigionano infatti di pesciolini in mare aperto: per la produzione di 10 kg di spigole è necessario un quintale di sardine, per ottenere 1 kg di tonno rosso sono necessari 5 kg di acciughe.
Fonte LAV