Uccidere un animale è di per se un atto che turba. E' stato detto che, se dovessimo uccidere personalmente per procurarci la carne, saremmo tutti vegetariani. (Peter Singer da "Liberazione Animale")
Mi chiamo Adele, ho 36 anni e sono vegetariana dal Giugno 2009, vegetariana per scelta etica dopo che sono venuta a conoscenza di ciò che gli umani fanno al resto del mondo animale.
Sembrerà strano detto così, come se, fino all'età di 36 anni io non sapessi da dove e come arrivasse la carne che mettevo nel piatto....certo che lo sapevo, ma sinceramente ignoravo la tortura cui sono sottoposti gli animali negli allevamenti intensivi e poi nei macelli al fine di essere divorati.
Gli animali vengono uccisi, torturati, sfruttati da millenni. E' sempre stato così, mi hanno insegnato che è normale che sia così, è nel corso naturale delle cose. Gli animali nascono e vivono per essere uccisi da noi umani, la loro vita non ha nessunissimo valore ..... ed io ci avevo creduto senza pormi tante domande, mi faceva comodo crederlo ( erano cosi buoni gli affettati, il panino al prosciutto, il pollo arrosto) fino al Giugno del 2009.
Di preciso non so che cosa mi sia accaduto all'improvviso, so solo che dopo aver visionato alcuni video che documentavano la vita (o per meglio dire l'inferno) degli animali negli allevamenti intensivi e poi nei macelli e ancora nei laboratori di ricerca la mia mente, la mia coscienza e tutto il mio essere si sono finalmente risvegliati dal torpore cui la cultura, l'educazione e la storia li avevano relegati.
Dopo quelle visioni tutto è cambiato e per me mangiare carne è diventata un' azione impossibile, un atto di violenza inaudita non solo nei confronti degli animali non umani ma anche verso me stessa.
Ho fatto una scelta e adesso sto bene con la mia coscienza e riesco a guardare negli occhi la mia adorata gatta senza provare un senso di disagio.
Non si può amare un animale domestico e mangiare, per soddisfare il palato, i suoi simili dopo averli fatti passare attraverso atroci sofferenze...semplicemente non si può...io non posso farlo. Io ho scelto di uscire "fuori dal mucchio".
Ringrazio la mia gatta per avermi fatto capire queste cose...un piccolo miracolo, uno dei tanti che gli animali sono in grado di fare.
La violenza è violenza indipendentemente dal bersaglio...
ADELE
Mi chiamo Rodolfo ed ho 41 anni.
Abituato per formazione a giudicare tutto il mondo reale con il metro, non mi reputo un grande osservatore, pur dotato di una normale sensibilità molte volte mi rendo conto di cadere in uno stato di totale disinteresse, di inconsapevole superficialità, una condizione che sovente mi crea grande disagio.
Complice mia moglie che colma le mie lacune, mi sono solo di recente, fortemente turbato nel prendere conoscenza di una realtà che non immaginavo esistesse, o meglio che non mi ero mai soffermato ad analizzare con attenzione e ad approfondire con maggiore interesse.
Purtroppo la gran parte delle informazioni che i mass media divulgano e propongono alle masse, non consentono alla stessa, probabilmente in modo intenzionale, di prendere coscienza di alcune inconfutabili realtà.
Cresciamo con falsi luoghi comuni, ci formiamo per mezzo di una struttura didattica massificata, siamo desensibilizzati alla violenza ed allo scandalo a tal punto che scrolliamo le spalle dicendo, "tanto non si può fare nulla .... il mondo è fatto così".Una serie di filmati e di testimonianze tratte da varie fonti mi hanno aperto gli occhi sul tema del dolore e della sofferenza degli animali non domestici. Su questo tema infatti ruotano varie problematiche di natura etica, medica, ambientale e sociale, oltre che ovvie ragioni economiche.
Più sotto ho elencato i miei tre assiomi, quelli che hanno convinto un appagato mangiatore di carne e di pesce a diventare un vegetariano in poco meno di 15 giorni, il tutto dopo una dolorosa e sofferta lotta interiore, dove coscienza e ragionamento stereotipato hanno combattuto l'una contro l'altro. L'esito finale ha visto la prima prevalere e da quel momento tutte le nebbie si sono diradate come d'incanto.
1) che senso ha allevare e crescere una vita per mangiarsela? la sacralità della vita, qualunque essa sia, mi vieta di mangiare le membra di un essere vivente che ha sofferto tutta la vita in detenzione, si è cibato di nefandezze ed infine è stato macellato vivo.
2) perché peggiorare la qualità del mio organismo quando è ampiamente accertato che la carne cagiona problemi di natura cardio-vascolare, obesità, tumori all'apparato digerente, per non parlare degli ultimi scandali sanitari (influenza aviaria, mucca pazza, influenza suina, febbre epzotica)
3) perché contribuire al deterioramento dell'ambiente dal momento che è irrevocabilmente accertato che gli allevamenti intensivi contribuiscono all'impoverimento delle risorse agricole ed idriche ed all'inquinamento causato dalle deiezioni animali.
Per tutte queste ragioni, ma ne sarebbe sufficiente mezza di ciascuna, è necessario cambiare indirizzi e pensare ad un nuovo percorso di vita. Per me e per tutto ciò che è intorno a me.
RODOLFO