Da vedere... per sapere, per capire, per cambiare....

EARTHLINGS: TERRESTRI

lunedì 1 febbraio 2010

Mangiare di tutto non è la soluzione del problema ma il problema

di Franco Libero Manco

Secondo i nutrizionisti dei canali televisivi e della carta stampata per stare in buona salute e risolvere i problemi della cattiva alimentazione che giornalmente miete più vittime di tutte le guerre in atto, occorre "mangiare di tutto, ma... con moderazione"cioè si può, anzi si deve, consumare carne, pesce, affettati, fritti, cibi in scatola, burro, bere bibite zuccherate, gasate, ecc.: praticamente continuare ad alimentarsi (come si alimenta normalmente la stragrande maggioranza della gente e che è universalmente riconosciuto come causa di patologie) ma... "con moderazione". E' come dire all'eroinomane di consumare meno eroina o al fumatore di fumare meno sigarette. Questo sarebbe meglio di niente ma non è certo la soluzione del problema. E  quando, loro malgrado, sono costretti ad affrontare il tema del vegetarismo, allarmano la gente facendo credere che per essere vegetariani è necessario non improvvisarsi, essere esperti in materia, conoscere il valore dei nutrienti per non incorrere a carenze di vario tipo e che è necessario consumare prodotti animali almeno due-tre volte alla settimana: le paventate quanto strumentali carenze alle quali andrebbe incontro il vegetariano non tengono conto dell'ottima salute dei vegetariani, tra questi anche  molti personaggi noti.

Il quantitativo alimentare è solo uno dei problemi, non il problema: se così non fosse le persone magre dovrebbero essere immuni alle tante malattie dovute appunto alla cattiva alimentazione, invece risulta che siano anch'esse soggette ai malanni comuni. Il problema non è solo l'eccedenza del cibo ma anche e soprattutto ciò che si mangia. Per stare in buona salute è necessario non solo essere parsimoniosi nel mangiare e non mischiare troppi alimenti nello stesso pasto ma soprattutto eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti incompatibili con la nostra natura di esseri frugivori. Mangiare di  tutto non è la soluzione del problema ma la causa del problema. Se uno ingerisce sistematicamente del veleno la soluzione non è la riduzione del quantitativo ma l'eliminazione del veleno. Molto veleno molte malattie poco veleno poche malattie.

            Il concetto più o meno diffuso ed ampiamente assimilato dalla maggioranza delle persone che ancora credono che i mezzi di informazione di massa siano al servizio della popolazione e non delle multinazionali del settore che rappresentano, è che l'alimentazione vegetariana non sia adeguata a garantire tutti i nutrienti che invece cono contenuti in una dieta onnivora e che è  necessario consumare anche un pò di carne, di pesce, di formaggio, di latte, di uova, naturalmente senza esagerare e con le misure da loro indicate.

  In pratica, secondo le direttive dei nutrizionisti la specie umana (considerata onnivora) sarebbe la sola ad aver bisogno di "mangiare di tutto" per stare in buona salute, mentre ogni altra specie si nutre di ciò che è istintivamente attratta per compatibilità biologiche. Guardiamo i cavalli al pascolo, i buoi, le pecore, i bisonti, gli elefanti ecc. mangiano quello per cui sono stati anatomicamente strutturati: come fanno questi animali a stare in ottima salute e a costruire le loro possenti masse muscolari mangiando solo erba? Da dove prendono gli aminoacidi per le loro proteine? Dall'erba. I panda mangiano quasi esclusivamente foglie di bambù: come fanno a trarre tutti gli elementi di cui ha bisogno il loro organismo? Gli animali quando vivono in natura non si ammalano mai, non subiscono infarti, non sviluppano il cancro. Perché gli uomini si? Gli animali che vivono con gli umani, sottoposti a vaccini e a cure veterinarie e un'alimentazione procurata dall'uomo sviluppano le nostre stesse malattie. Gli animali, anche se vivono tutto la vita senza prendere farmaci, non sono mai in soprappeso anche se non fanno mai ginnastica, non vanno mai dal medico eppure vivono ben oltre l'età adulta, non perdono i denti, non soffrono di artrite, di diabete, non soffrono di stitichezza, di insonnia, ansia, asma, allergie e raggiungono facilmente un'età che equiparata a quella umana è di 180 anni.

Ma a dire dei nutrizioniti l'uomo può mangiare di tutto perché è un essere onnivoro: anche se l'anatomia comparata, l'istintologia, l'immunologia dimostrino chiaramente che non è tale. Ma anche se lo fosse (e non lo è) ogni onnivoro mangia occasionalmente di tutto (e non sistematicamente) cioè solo quando le condizioni naturali non gli consentono di nutrirsi secondo la loro natura di carnivori, erbivori o frugivori, con gli alimenti specifici della specie.

La necessità di dover mangiare di tutto, ma nelle proporzioni dovute stabilite dai nutrizionisti, è solo uno spauracchio per intimorire la gente e indurla a consegnare la propria salute nelle loro mani. Questo non vuol dire che si debba fare a meno del medico, dal momento che vi sono situazioni di emergenza difficilmente gestibili anche da chi si interessa di salute. Noi vegani che non seguiamo le direttive dei nutrizionisti dovremmo avere una salute peggiore di coloro che mangiano di tutto: invece la nostra salute è migliore della loro e i nostri esami ematici, elettrolitici, e non solo, lo confermano.

Che cosa c'è in un cavolfiore che non sia contenuto nei legumi? Che cosa c'è in una mela che non sia contenuto in una carota? Che cosa c'è in una noce che non è contenuto nelle mandorle? Ognuno di questi alimenti può essere più o meno ricco di un determinato elemento: non possiede proprietà che negli altri sono carenti (la legge del minimo vale per il mondo animale come per quello vegetale). Questo non significa che l'uomo possa o debba mangiare solo un tipo di alimento. Nessuno si sognerebbe di mangiare solo patate  o solo insalata: se non altro per variare il gusto e assaporare le tante varietà che la natura mette a nostra disposizione, senza l'assillo di dover ingerire tutti i prodotti conosciuti.

Mangiare di tutto non è affatto un vantaggio perché si finisce con l'ingerire prodotti tra loro incompatibili a livello digestivo creando fermentazione gastrica o putrefazione intestinale. Utile è consumare poche qualità di alimenti per volta o in pasti separati tutto ciò che è compatibile con il nostro organismo. Il pasto dei nostri progenitori era sicuramente, e per la maggior parte dei casi, fatto di un solo alimento: quando nella foresta intertropicale incontravano un albero da frutta mangiavano fino a saziarsi e nel pasto successivo, probabilmente, sceglievano i frutti di un altro albero.

da http://www.luigiboschi.it/

lunedì 4 gennaio 2010

Buoni propositi vegan

Il mese di gennaio è quello dei "buoni propositi", delle decisioni da prendere per essere "migliori" durante il nuovo anno, e per rendere migliore la vita degli altri e la propria. Se ti stanno a cuore gli animali, l'ambiente, i popoli più poveri, e la tua stessa salute, la scelta vegan è quella più potente per rendere migliore la vita di tutti.



lunedì 21 dicembre 2009

Buon Natale

Postato da Adele

Dolorose mi tornano alla mente le immagini di chi in questo istante, in ogni parte del mondo, è vittima della fame, della miseria, delle malattie, della guerra, della violenza e di tutti gli orrori e gli egoismi causati dall'uomo. Mi tornano alla mente le immagini di chi soffre per mancanza di cibo, di medicine, di una casa, di un lavoro, di coloro che muoiono di indigenza, ma anche di coloro che muoiono per troppo benessere. Ma l'egoismo non miete solo vittime umane. Vi è un numero incalcolabile di esseri indifesi quanto innocenti, gli animali, che  in questo istante vengono uccisi anche da parte di coloro che teoricamente si oppongono alle brutture del mondo.

Dolorose mi tornano nella mente le immagini degli animali che in questo istante soffrono a causa dell'uomo. E' notte, è buio, è freddo ed io vedo con la mente le nobili mucche, i miti vitelli, i possenti cavalli, i tenere agnellini ammassati in angusti e pestilenziali stabulari con gli dolci, senza malizia, che domani saranno macellati, uccisi, fatti a pezzi, arrostiti, confezionati e venduti ai supermercati perché tra pochi giorni è Natale. Ed io non posso fare nulla per impedirlo. Io ho la mia comoda casa, il salotto, la televisione, il telefono, il frigorifero pieno di ogni buona cosa. Posso prendere l'automobile e spostarmi nei luoghi più diversi, incontrare altre persone, posso andare al cinema, a seguire un concerto, o guardare semplicemente le vetrine. E loro sono sempre li, in silenzio, al buio, al freddo tra i loro escrementi e l'aria fetida delle stalle senza che la loro semplicità gli consenta di capire il perché questa loro triste condizione.

Due anni è la vita media di una mucca d'allevamento. Io in due anni quante cose ho vissuto. Ho fatto il bagno nello splendido mare della Puglia, ho visitato molte città importanti, mi sono arrampicato fin su le montagne dello Stelvio. Ho visto i verdi e trasparenti specchi lacustri. E loro sono sempre lì, immobili, con la loro grande e tenera testa pelosa legata alla mangiatoia, muti, doloranti, spaventati. La sola variante della loro misera e brevissima esistenza è che domani saranno caricati sui carri per essere consegnati ai carnefici. E io non posso fare nulla per impedirlo. E me ne vado per le strade ricche di gente, di colori, d'allegria. Tra pochi giorni è Natale, è tempo di regali, è tempo di essere felici eppure qualcosa mi si schianta in petto senza che niente e nessuno possa lenire la mia angoscia, la mia disperazione.
Immagini impietose mi tornano nella mente: volatili che agonizzano nei boschi con le ali spezzate o il ventre squartato da una fucilata e forse quell'uccello aveva dei pulcini che anch'essi moriranno lentamente, molto lentamente perché il crudele cacciatore doveva riempire il suo vuoto esistenziale uccidendo qualcosa, qualcuno. Ed ora l'uccello è li che geme senza speranza, senza perché. Vedo animali agonizzanti sui banchi dei vivisettori, alcuni vivi con il ventre aperto o il cranio trapanato. Ed io sono qui, a cena con gli amici a festeggiare il prossimo Natale è bisogna essere allegri mentre l'animale è sempre lì nella sua schiacciante solitudine, nel suo strazio incomprensibile, senza possibilità di essere aiutato, senza che nulla e nessuno possa lenire la sua agonia.
Rivedo i teneri e morbidi agnellini stipati, ignari come bambini, belanti, impauriti che domani saranno scannati perché qualcuno vorrà mangiare le loro gambe, qualcun altro si delizierà il palato mangiando il loro fegato, qualcun altro mangerà il loro cervello, qualcun altro il loro cuore e le loro ossa saranno gettate in enormi inceneritori e di queste lanuginose e tenere creature non resterà più nulla, nemmeno il ricordo. Appena affacciate alla vita non hanno avuto nemmeno il tempo di accorgersi di esistere.
Vedo i possenti e spavaldi cavalli quando la "bestia" umana gli spara in mezzo alla fronte un proiettile captivo (che come uno scalpello gli pacca la fronte) e il cavallo stramazza, annullato come un cencio, un sacco vuoto.
Ma adesso sono a cena con amici vegetariani, bisogna festeggiare, essere allegri. Sulla tavola non ci sono animali ammazzati. Prima di iniziare chiedo un minuto di raccoglimento e senza chiedere il motivo gli amici accettano ed in silenzio chiedo perdono agli animali, perdono per la mia impotenza: ma questo non cambia il loro crudele destino. Ed è Natale.

mercoledì 2 dicembre 2009

Iniziativa Buon Natale 2009

Pubblicato da Adele




Per festeggiare un Natale "buono"... non uccidere animali!

Per Natale è tradizione imbandire pranzi e cene con ogni "bendiddio", ma... molti di questi "cibi" in realtà non sono affatto un "bene", né sono un "cibo".

Sono pezzi di animali, uccisi brutalmente, a cui è stato fatto del male sia nell'allevarli nelle prigioni degli allevamenti intensivi, sia nel trasportarli in lunghi viaggi da incubo, sia nell'ammazzarli nei macelli, dove vengono sgozzati, fatti dissanguare, tagliati a pezzi.

Animali, esattamente come i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case: il pensiero di uccidere e portare in tavola loro, per Natale, ci farebbe - giustamente - inorridire.

Eppure, gli animali "d'allevamento" sono uguali a tutti gli altri: possono amare, soffrire, provare paura, dolore, gioia, amicizia. Proprio come gli animali domestici che conosciamo meglio.

E' irrazionale pensare che siano diversi, gli animali sono tutti uguali. Ma questi animali vengono invece uccisi a migliaia ogni giorno, e sotto Natale questa strage diventa ancora più atroce, animali di ogni specie, per la maggior parte cuccioli, vengono ammazzati per finire sulla nostra "tavola della festa".
Non abbiamo bisogno di uccidere.

Non abbiamo bisogno di far soffrire esseri senzienti, né nella vita di ogni giorno, né tantomeno per festeggiare il Natale. Per favore, pensaci...
Non festeggiare il Natale uccidendo animali.

Usando ingredienti vegetali, anziché animali fatti a pezzi, il tuo pranzo di Natale sarà più buono, in tutti i sensi.

E per il futuro, puoi imparare passo-passo a nutrirti senza uccidere animali dal sito: www.vegfacile.info

Salverai animali, avrai un minore impatto ambientale, avrai una salute migliore, risparmierai sui conti della spesa...

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