Da vedere... per sapere, per capire, per cambiare....

EARTHLINGS: TERRESTRI

sabato 30 ottobre 2010

L'ideologia del dominio

Pensare alla distruzione atomica è sconcertante, ma essa resta tuttavia solo un pericolo potenziale.
La distruzione del mondo vivente dovuta alle normali attività umane quotidiane è, invece, già in atto. Anche se non viene associata alle morti terribili e ai danni istantanei che sarebbero provocati da una guerra nucleare globale, tali attività stanno comunque uccidendo e distruggendo, seppur lentamente, silenziosamente e insidiosamente.
Stanno uccidendo soprattutto la vita non umana, ma sempre più spesso stanno anche causando la morte degli umani. Ciò sta accadendo semplicemente perché stiamo sommergendo il pianeta sotto i nostri consumi. Stiamo sterminando i non umani e distruggendo i loro habitat nell'inutile tentativo di alimentare e sostenere la vita umana. Stiamo trasformando le praterie, le foreste pluviali e le paludi in deserti sterili. Aumentando sempre più il controllo sulla natura al fine di migliorare l'esistenza umana, per ironia della sorte, stiamo progressivamente impoverendo la qualità della nostra stessa vita.
Lo sfruttamento del mondo vivente è soggetto alla medesima assurdità che abiamo visto all'opera nella lotta per la "sicurezza" ottenuta tramite le armi nucleari: abbiamo combattuto contro la natura per progredire e ci siamo invece trovati invischiati nell'ideologia del dominio con tutte le sue ossessioni e abitudini acquisite.
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Quale sarà la qualità della nostra vita in queste condizioni? Questa domanda è fonte di accese polemiche. Molti pensano che non esista alcun problema poiché sostengono che scienza e tecnologia ci aiuteranno a trovare nutrimento, alloggi e risorse sufficienti per tutti.
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Molte altre persone, però, hanno dei dubbi che la situazione descritta possa continuare in eterno. Il nesso tra crescita demografica, povertà e degrado ambientale è ormai troppo ben documentato per non essere preso in considerazione.

da Jim Mason - Un Mondo Sbagliato

martedì 26 ottobre 2010

Il Dominio


L'era nucleare e il suo arsenale di morte esteso su tutto il globo terracqueo rappresentano la manifestazione estrema dell'ideologia del dominio. E' in essa che culmina il lungo sviluppo - dalla Genesi attraverso Aristotele fino a Cartesio - dell'ethos mortifero della supremazia umana volta alla conquista della natura, ed è qui che ci ritroviamo fatalmente posti davanti a quel muro insormontabile che abbiamo costruito con le nostre mani. Rinchiusi all'interno di una cerchia di interessi esclusivamente umani e separati dal resto del mondo vivente, siamo diventati talmente miopi da poter essere annientati dalle nostre stesse armi.
Ecco l'errore più grave: siamo talmente ossessionati dalla conquista della natura che abbiamo costruito gli strumenti per distruggerla e per distruggerci con lei. Eccoci, quindi, perfettamente armati e in grado di annientare l'intero universo vivente evolutosi nella forma attuale in milioni di anni. E tutto questo grazie a 50 anni di Guerra Fredda.
Che i 50mila ordigni nucleari siano o meno usati, non cambia di una virgola l'insensatezza di quanto descritto. Il solo fatto che queste bombe siano state pensate e costruite è il segno più evidente della follia dell'ideologia del dominio.

da Jim Mason - Un Mondo Sbagliato

sabato 23 ottobre 2010

Rispetto (2)


Compresi anche che esistono due forme o due livelli di rispetto.
Il primo è basato sul timore della punizione ..... ed è dunque imposto dall'esterno. E' il rispetto proprio delle interazioni sociali degli animali. E' quello largamente diffuso nelle società umane sotto forma di rispetto della legge, e tra le nazioni sotto forma del massiccio dispiegamento di forze armate. E' il rispetto che i genitori hanno preteso dai loro figli per cinquemila anni di civiltà e che, fino a poco tempo fa, è stato insegnato a suon di sculacciate. Il buon genitore faceva presente che tale umiliante conseguenza avrebbe potuto essere evitata se si fossero rispettati gli altri, la proprietà, la legge, Dio. e via così per tutto l'elenco delle limitazioni del vivere civile.
Il secondo livello di rispetto è pressoché sublime, perché nasce dall'interno. Non viene imposto con minacce di rappresaglia. Ti piace rispettare gli altri perché hai imparato che si raccoglie ciò che si semina, e che se tratti gli altri con rispetto gli altri ti rispettano. Il giorno in cui scopri questa piccola grande verità - quello è il giorno in cui puoi dire di essere diventato adulto.

da William Jordan - Un gatto di nome Darwin

venerdì 22 ottobre 2010

Rispetto

Il nostro rapporto aveva raggiunto un nuovo livello. Avrei potuto invocare la mia umanità, intestardirmi e continuare a stuzzicarlo. Avrei potuto tenere duro sulla questione della dominanza e sbatterlo a terra. Ma così facendo avrei compromesso un'amicizia fondata sulla parità delle anime; costringendolo ad arrendersi avrei azzoppato l'amore tra me e quella piccola creatura.
Da quel tentativo di fare i dispetti a Darwin appresi che il rispetto è uno strumento fondamentale per confrontarsi con la dura realtà, non solo dell'ordine di beccata degli animali ma anche della gerarchia umana. Rispettare un altro essere significa limitare se stessi. frenare il proprio impulso a prevalere, a imporgli di scendere su un piolo inferiore della scala di dominanza. Se si rispetta l'altro si ha riguardo per lui, e così lo si accetta come pari sul proprio piolo. Né deve l'oggetto di questo rispetto essere necessariamente umano: tutto ciò è valido per qualunque essere.

da William Jordan - Un gatto di nome Darwin


sabato 16 ottobre 2010


E' opinione comune che gli animali da fattoria non esisterebbero neppure, se noi non li allevassimo: quindi per loro e' meglio condurre una vita da reclusi piuttosto che non vivere affatto.
Spesso si afferma che animali come mucche, maiali, pecore, capre, polli, anatre e oche traggono vantaggio dal semplice fatto che gli e' permesso di esistere.

Roger Scruton, filosofo britannico e appassionato di caccia alla volpe, fa, per esempio, una curiosa constatazione:
"Gli animali giovani vengono macellati senza alcun rimorso fin dalle origini della storia", come se la schiavitu', il razzismo e i maltrattamenti sulle donne non risalissero anch'essi alle origini della storia.

Da quando il protrarsi nel tempo di una pratica le conferisce dignita' morale?

da "Il maiale che cantava alla luna" di Jeffrey Moussaieff Masson


venerdì 15 ottobre 2010

la vita è bella

E' sbagliato che un animale da fattoria viva bene, che la sua esistenza si concluda con una morte indolore e che venga poi usato per nutrire degli esseri umani?
Molte persone risponderebbero che non lo e'. Io invece ritengo che valga la pena di chiedersi, per prima cosa, con che criterio si stabilisce che cosa significhi vivere bene per un animale da fattoria. Naturalmente abbiamo tutti una certa idea di che cosa potrebbe significare.

Tuttavia, a parte i difensori dell'industria, pochi sarebbero pronti a sostenere che una comune mucca da latte conduca una vita felice. Pensiamo a una mucca a cui sono sotratti i vitelli alla nascita, e che poi viene munta intensivamente per alcuni anni. E' mantenuta costantemente gravida per garantire una produzione continua di latte, ma non le viene permesso di tenere il suo vitellino. Alla fine, invecchiata prima del tempo, quando la sua utilita' e' in declino, viene uccisa, ben prima di aver raggiunto il termine naturale della sua esistenza.
Si puo' dire che questa mucca ha condotto una vita felice?.

Se credete che una mucca non ripensi mai al proprio vitello, chiedete a qualsiasi allevatore per quanto tempo un vitellino appena nato e sua madre si chiamano a vicenda. Un allevatore mi ha detto che finche' possono vedersi gridano fino a perdere la voce, senza sosta."

da "Il maiale che cantava alla luna" di Jeffrey Moussaieff Masson

domenica 10 ottobre 2010

Un'idea semplice e profonda



I diritti animali sono un'idea semplice perché, ridotta all'essenza, significa solamente che gli animali hanno il diritto di essere trattati con rispetto.
Simultaneamente, è anche un'idea profonda, perché le implicazioni che ne conseguono sono di grande portata. Ecco, infatti, qualche esempio di come il mondo dovrà cambiare una volta che impareremo a trattare gli animali con rispetto:




Dovremo smettere di allevarli per la loro carne.
Dovremo smettere di ucciderli per la loro pelliccia.
Dovremo smettere di addestrarli per il nostro divertimento.
Dovremo smettere di usarli per la ricerca scientifica.

Ognuno di questi esempi è un'illustrazione del medesimo argomentare morale.
Una volta accertato che gli umani sfruttano gli animali, riconoscere i loro diritti richiede di essere abolizionisti, non riformisti.
Essere gentili con gli animali non è sufficiente.
Evitare di essere crudeli nei loro confronti non è sufficiente.
Sia che sfruttiamo gli animali per mangiare, per vestirci, per divertirci o per conoscere, la richiesta dei diritti animali è quella di avere gabbie vuote e non gabbie più grandi.

da "Gabbie Vuote" di Tom Regan

giovedì 7 ottobre 2010

Coerenza


Gli animali non umani non conoscono altro che la semplicità e la sincerità .... non sanno essere subdoli e disconessi come gli uomini.
Articoli come questo sono un chiaro esempio di incoerenza:

"Il Decreto Legislativo n. 116 del 1992 ....... è la norma che si occupa della sperimentazione dal punto di vista degli animali stessi, mirando a proteggerli quando vengono utilizzati a tali fini scientifici. Infatti un principio etico fondamentale nella sperimentazione animale è che gli animali da esperimento non devono essere sottoposti a maltrattamenti e sofferenze evitabili, oltre naturalmente, a circoscrivere la sperimentazione animale soltanto a quei casi in cui sia realmente indispensabile."

Impariamo ad usare la nostra testa ed il nostro senso critico per non assorbire tutte le falsità che ci vengono gettate addosso.



lunedì 4 ottobre 2010

Tutti gli animali sono uguali


Jeremy Bentham, il fondatore della moderna scuola utilitarista di filosofia morale, incorporò nel suo sistema etico la base essenziale dell'uguaglianza morale con la formula: "Ciascuno deve contare per uno, e nessuno per più di uno". In altre parole, gli interessi di ogni essere coinvolto in un'azione devono essere presi in considerazione e valutati alla stessa stregua degli analoghi interessi di ogni altro essere.

da "Liberazione Animale" di Peter Singer